Il territorio di Gallio è ricco di cose da vedere, dalle antiche costruzioni che ricordano usi e tradizioni dei tempi passati, alle meraviglie della flora e della fauna locali, che rappresentano un tesoro di valore inestimabile dal punto di vista naturalistico.
Ecco alcune delle attrazioni che è possibile visitare:
SANTUARIO DELLA MADONNA DEL BUSO
Si tratta di un tempio dedicato alla Madonna del Caravaggio, edificato nella prima metà del '800, distrutto dai bombardamenti del Primo Conflitto Mondiale e poi ricostruito. Nelle vicinanze del Santuario della Madonna del Buso, si trova uno strettissimo canyon scavato nella roccia dal torrente Frenzela.
VALLE DEI MULINI DELLA COVOLA

Poco distante dal centro di Gallio si trova la Valle dei Mulini, caratterizzata dall'abbondanza d'acqua, cosa rara data la natura carsica dell'Altopiano, e che quindi, in passato, l'ha resa territorio ideale per la costruzione di mulini. Nel suo primo tratto la valle prende il nome dal torrente che la attraversa, la Covola, e passeggiandovi sarà come tornare indietro nel tempo: per sentieri ove spiccano mulini e lavatoi nel passato adoperati per macinare i cereali e conciare le pelli.
SPITZKNOTTO
Nella frazione di Stoccareddo, in Val Frenzela, si erge lo Spitzknotto o Spizegonotto, un enorme masso che, come l’Altar Knotto di Rotzo, ricorda per la sua forma un altare.
LIBR'ALBERO

Il Libr'Albero è un'opera d'arte e un rifugio per gli amanti della lettura e della natura, situato lungo lo splendido itinerario del Monte Longara a Gallio. Creato dal tronco di un secolare abete rosso, abbattuto dalla devastante tempesta Vaia nell'autunno del 2018, questa scultura testimonia come qualcosa di eccezionale possa nascere anche dai momenti più disastrosi.
Scolpiti sul grande e nodoso tronco dell'albero, potrete trovare piccoli animali della fauna locale, e al suo interno è stata ricavata una piccola teca contenente libri di Mario Rigoni Stern e altri racconti sulla montagna.
Proprio di fronte al Libr'Albero, una panchina ricavata dallo stesso albero secolare offre un invito irresistibile a sedersi e assaporare il momento. Qui, rilassarsi e immergersi in una buona lettura, circondati da un panorama mozzafiato, è un'esperienza unica e straordinaria.
In sintesi, il Libr'Albero è un simbolo di resilienza e di fusione tra arte, natura e cultura. Un luogo dove il cuore e la mente possono trovare un indimenticabile rifugio di pace.
Proseguendo da qui, lungo l'itinerario, si raggiungono altri punti d'interesse, tra cui il monumento commemorativo dedicato alla visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1988 e l'Osservatorio di Monte Cimon, un punto panoramico dove si gode di un’ampia visuale sulla conca centrale dell’Altopiano e sulle montagne circostanti.
ALBERI SECOLARI - Melette di Gallio e Puche

Presso le Melette di Gallio ci si può immergere in un paesaggio fiabesco, dove maestosi faggi secolari e monumentali, conosciuti come "le Puche," diventano i narratori silenziosi di una storia antica e affascinante. Il termine "Puche" deriva dall'antica lingua cimbra e significa appunto "faggio," un omaggio linguistico che sottolinea l'antica presenza di questi esemplari nel territorio.
Caratterizzati da forme particolari e quasi misteriose, questi faggi invitano l'osservatore a liberare la propria fantasia e a immaginare le storie e i segreti che potrebbero nascondere. Queste conformazioni singolari sono il risultato della "capitozzatura," una pratica antica oggi caduta in disuso, che comportava il taglio del tronco dell'albero a un'altezza di circa 2 o 3 metri al fine di stimolare la pianta a produrre nuove fronde e rami.
Ma il fascino delle Puche non si limita alla loro straordinaria forma. Questi faggi monumentali sono testimoni viventi della storia e delle tradizioni locali, e la loro presenza continua a incantare e ispirare coloro che hanno la fortuna di trovarsi di fronte a tali meraviglie della natura.
SENTIERO DEL SILENZIO
Il Sentiero del Silenzio si snoda nel bosco in località Campomuletto. Questo particolare itinerario, ha l’obiettivo di mantenere viva la memoria degli eventi bellici che hanno interessato l’Altopiano di Asiago negli anni 1915-18. Lungo il percorso sono state collocate 10 installazioni artistiche, ognuna corredata da una poesia o da uno scritto, con lo scopo di far riflettere i visitatori sull’orrore della guerra e sulla tragedia consumatasi proprio in quei luoghi cent’anni orsono.
